Come in tutti gli allevamenti di bestiame presenti nel territorio, anche nel nostro si possono distinguere diverse tipologie di razze, in prevalenza tra le 700 pecore è presente quella di razza Massese mentre tra le 200 capre c’è quella di razza “Facciuta”.

Capra facciuta

La “capra facciuta”, dal caratteristico muso a righe, è una razza di capre a rischio di estinzione, tipica della Valnerina nell’Umbria Meridionale ma che è diffusa anche nelle attuali Marche, specialmente nel Vissano e nel Camerinese, nella limitrofa Sabina e in alcune zone dell’Abruzzo Settentrionale.

È conosciuta anche con dei nomi che fanno riferimento alla sua caratteristica più appariscente che sono le due bande bianche sul muso, e prende a volte il nome di “Rigatina”, “Facciuta Bianca”, “Mascherina”, oppure, nella zona dei Sibillini, prende nomi diversi a seconda di alcuni luoghi nei quali si concentravano le greggi più consistenti, capra di Fematre, capra del Monte Bove. La stima approssimativa dell”attuale consistenza di questa razza si aggira intorno ai 200-300 capi, distribuiti nelle zone menzionate ed allevati insieme ad altre capre di tipo appenninico. La capra della Valnerina è allevata con i sistemi tradizionali di pascolo semibrado, con brevi periodi di stabulazione invernale; interessante è la produzione del capretto in ragione delle dimensioni raggiunte in breve tempo; la produzione di latte, pur non essendo trascurabile, è media, con il vantaggio che nel giro di pochi giorni si può ridurre la produzione, specie dopo la separazione dal capretto, evitando di essere obbligati alla mungitura specie per gli allevatori che non fossero interessati.

Il mantello è nero e lungo con riflessi rossicci e lucenti, le estremità  degli arti sono chiare (bianco o beige chiaro), chiari sono pure il ventre e la zona perianale. La testa è grande, triangolare, ben proporzionata, lunga, con profilo rettilineo e guance piatte con il tratto distintivo delle due strisce chiare in corrispondenza del muso all’altezza degli occhi, le cosiddette “frisature”. Entrambi i sessi sono provvisti di corna piatte e divergenti, a lira nelle femmine, più sviluppate nei maschi, ma sempre divergenti, che possono misurare fino a 30 cm nelle femmine e 50 cm e oltre nei becchi adulti (possono essere presenti anche soggetti acorni). Il collo è lungo e molto robusto nei maschi. Il torace e l’addome sono ampi, la linea dorsale è rettilinea. La lunghezza del tronco è notevole. Gli arti sono robusti

 

Pecora Massese

È una razza italiana a prevalente attitudine alla produzione di latte.  È una razza autoctona originaria della Toscana principalmente della valle del Forno, una località delle Alpi Apuane, in provincia di Massa Carrara (detta anche Fornese o Lucchese). Attualmente è allevata soprattutto in Toscana, Emilia, Umbria e Liguria. È molto singolare, specialmente per il colore del mantello che non trova riscontro in alcuna altra razza italiana. La lana è poco apprezzata in quanto non può essere tinta. La pecora massese si distingue soprattutto per il suo mantello spesso maculato di nero, colore che è comunque sempre presente nel muso e negli arti. Altra caratteristica morfologica è la presenza di corna, a spirale aperta e seghettate nei maschi, leggere ed esili nelle femmine. Essa viene allevata in loco in quanto una buona fornitrice di latte e produce inoltre degli agnelli di buona taglia, anche se risulta un po’ difficoltosa la sua mungitura specialmente se fatta manualmente.